Legge sulla autoinfusione a casa in Abruzzo è ferma dal 2011

Legge sulla autoinfusione a casa in Abruzzo è ferma dal 2011

ABRUZZO.  In Abruzzo la legge sull'autoinfusione, che autorizza gli emofilici a fare a casa le infusioni salva-vita dopo essere stati formati, è ferma dal 2011. In sostanza, coloro che si autoinfondono sono 'fuori-legge', perché dovrebbero recarsi invece in ospedale, dove però l'attesa è di una, due, tre ore per un trattamento della durata di appena 5 minuti e che in alcuni casi va ripetuto tre volte a settimana.

Con conseguenti ripercussioni sulla quotidianità, soprattutto per chi lavora. Questa la denuncia di Angelo Lupi, presidente di Amare (Associazione malattie rare ematologiche) in occasione della giornata mondiale dell'emofilia.

«Tutti gli emofilici che si autoinfondono sono dei delinquenti» spiega provocatoriamente Lupi, che evidenzia come il problema riguardi in totale 170 persone, tra cui 80 emofilici gravi.

«Vorremmo capire perché l'Abruzzo è una delle poche regioni, in totale tre, a non avere una legge sull'autoinfusione - prosegue - è una cosa a costo zero per la Regione, non comprendiamo perché non prenderla in considerazione».

L'appello dell'associazione a una rapida soluzione del problema è rivolto all'assessore regionale alla salute Silvio Paolucci e al presidente della Regione Luciano d'Alfonso.

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